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ZOOTECNIA
23.07.2025 - 16:55
Dopo un anno di stop, causato dalla malattia lingua blu (o blu tongue), le fiere zootecniche sono pronte a ripartire in tutta la Bergamasca. Trascorsa la metà di agosto, come da tradizione, prendono il via le manifestazioni che vedono protagonista la montagna, mettendo in mostra i migliori capi portati da decine di aziende del comparto.
Sono circa 380 gli allevamenti di montagna per una produzione di 485 mila quintali di latte.
Secondo i dati forniti da Coldiretti Bergamo, le aziende che allevano bovine da latte in montagna sono circa 380 per una produzione di 485 mila quintali di latte, dei quali 430.500 vengono trasformati in formaggio. Gli allevamenti caprini da latte in montagna sono invece 95 con circa 2600 capi in lattazione per un totale di 2372,5 tonnellate di latte prodotto.
Il calendario delle esposizioni è molto ricco. Si comincia giovedì 21 agosto con la mostra zootecnica organizzata alla Roncola, ma il programma prosegue oltre la metà di ottobre.
Valtorta ospiterà l’evento il 13 settembre; il 24 i capi saranno protagonisti a Serina, mentre il 27 a Branzi. Dal 27 al 29 settembre appuntamento a Clusone, seguito da Dossena il 4 ottobre e Vilmaggiore con una due giorni – il 4 e 5 sempre di ottobre – dedicati rispettivamente alla fiera caprina e a quella bovina. Il 5 ottobre i bovini saranno esposti a Taleggio/Vedeseta, mentre le manifestazioni zootecniche 2025 si chiuderanno a Camerata Cornello tra l’11 e il 18 ottobre con la finale dedicata alla «Regina e Reginette delle Montagne Bergamasche».
In tutti i fine settimana del calendario è peraltro previsto un ricco contorno di appuntamenti per appassionati e addetti ai lavori, capace di attirare un grande pubblico anche da fuori provincia. Un plauso per gli appuntamenti organizzati sul territorio arriva anche dalle associazioni di categoria, che sottolineano l’importanza dell’agricoltura e degli allevamenti in montagna.
Anche Enzo Ferrazzoli, direttore Confagricoltura Bergamo, fa presente come «le mostre zootecniche previste in Valle Brembana, Imagna e Seriana rappresentano un appuntamento di fondamentale importanza per il settore agricolo e zootecnico, con la possibilità di far interagire allevatori, agricoltori e appassionati. Gli operatori del comparto hanno l’opportunità di mettere in mostra i capi migliori, partecipando a competizioni molto sentite e apprezzate – prosegue Ferrazzoli -. Spesso è il riconoscimento per un anno di lavoro, in condizioni difficili, a presidio di un territorio fragile come la montagna. Grazie al lavoro e all’impegno dei nostri allevatori possiamo gustare sulle nostre tavole prodotti tipici e autentici genuini e di altissima qualità. Ne consegue l’importanza di sostenere tutti gli imprenditori agricoli che contribuiscono alla valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni – conclude Ferrazzoli -. Confagricoltura riconosce e sostiene con convinzione l’importanza di questi eventi, un vero motore di sviluppo e una leva strategica per la crescita e la competitività delle nostre imprese agricole».
L'ECO DI BERGAMO - GIORGIO LAZZARI